Se Mark (Zuckerberg) me lo avesse chiesto…

mzl.olptcvsj.175x175-75[1]… io i numeri della mia rubrica telefonica sul cellulare per 20€ all’uno glieli avrei venduti!!!

Lui, comprando WhatsApp,  è andato a pagarli più di 35,5€ all’uno. Vero è che, con questa cifra, ha comprato anche un bel po’ di messaggi, immagini ed altre amenità ma, pensare che i ca<beep> nostri valgano tutti questi soldi, mi lascia molto perplesso.

Quanti degli utenti abbiano il portafoglio pieno o, quanto valgano i Big Data (se non per darsi un tono) non saprei dire.

Pensando alle future strategie,  mi immagino che in tutto questo gli utenti guadagneranno 1$ all’anno in quanto stante il valore del singolo utente, la prima cosa che farà Zuckenberg sarà quella di rendere l’applicazione gratuita per sempre spingendo ancor più la crescita degli utenti.

Ma, quella di WhatsApp, non è l’unica notizia che riguarda software e soldi che mi ha colpito; segnalo, infatti, quella sulla “taglia” pagata dalla Business Software Alliance a chi denuncerà il proprio datore di lavoro per l’uso di software pirata.

Chi farà la spia sulla propria azienda riceverà una parte del malloppo recuperato in tribunale (o fuori). Un accordo extra-giudiziale che frutti 15mila dollari a BSA renderà alla gola profonda circa 5mila dollari. La percentuale scende, ma l’utile no, per cifre più grosse: per accordi sui 3 milioni di dollari si parla di cifre prossime ai 200mila dollari.

bmw-logo-1917[1]Per chiudere l’articolo, siccome non c’è il due senza il tre,  dopo aver appena finito di dare un occhio alla e-mail dell’ufficio mi ha colpito la notizia di BMW che ha iniziato a conteggiare nella retribuzione e nell’orario contrattuale sia il lavoro (digitale) nel weekend che quello fuoriorario.

Allo stesso tempo, BMW, ma anche altre società tedesche hanno iniziato a concordare con i propri dipendenti quali giorni debbano essere tabù per qualsiasi attività extra.

Quasi, quasi spedisco un curriculum… chiaramente via e-mail! 😀

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